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Intervista a PAOLO E. REBOANI
Presidente e amministratore delegato Italia Lavoro
Intervista a PAOLO E. REBOANI
Presidente e amministratore delegato Italia Lavoro
Resta alto l’allarme sui senza lavoro in Italia: ad agosto il tasso di disoccupazione si è mantenuto per il terzo mese consecutivo al 10,7%, il più alto da gennaio 2004, inizio delle serie storiche. Diplomati, laureati e dottori di ricerca specializzati: tutti devono fare i conti con la crisi delle imprese, con i tagli nel settore pubblico e con la poca lungimiranza della classe politica

 

Studi di settore calcolano che nel nostro Paese, tra il 2011 e il 2020, il numero dei disoccupati aumenterà di oltre 1,5 milioni di persone per la popolazione d’età compresa tra 15 e 66 anni con una forte riduzione dei giovani attivi italiani (oltre 515mila persone) e degli adulti fino a 54 anni, compensata dall’aumento della crescita della forza lavoro immigrata (oltre 1,3 milioni di persone) e soprattutto delle forze lavoro “anziane”. A questo proposito abbiamo intervistato Paolo Emilio Reboani, presidente e amministratore delegato di Italialavoro, l’agenzia strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che si occupa della promozione e della gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale.

 

Dottor Reboani, l’Italia è entrata in una nuova fase di recessione: ci delinea un quadro della situazione attuale inerente il mondo del lavoro?

La situazione è effettivamente critica. Il mercato del lavoro sta risentendo della caduta del PIL e della riduzione della domanda interna. Si registrano numerose crisi aziendali, spesso drammatiche e in territori che rischiano un impoverimento del tessuto produttivo. Tuttavia, si può dire che l’occupazione riesce ancora a contenere il suo deterioramento: gli ultimi dati Istat ci dicono che ad agosto il saldo occupazionale è stato negativo di 80 mila unità in un anno e il tasso di occupazione si mantiene sempre intorno al 57% (è passato dal 57,2% di agosto 2011 al 56,9% di agosto 2012). Il problema occupazionale in Italia si concentra in particolare sui giovani. Inoltre, la partecipazione delle donne al lavoro è relativamente bassa e il Mezzogiorno patisce sempre più un ritardo storico di sviluppo: il divario con il Centro-Nord, anche in termini occupazionali, si allarga.

 

Attualmente, coloro che subiscono maggiormente le conseguenze della crisi sono le nuove generazioni: che consiglio darebbe ai tanti giovani alla ricerca di un’occupazione?

In questa fase bisogna saper cogliere le opportunità ovunque si presentino, senza esitare a cercare lavoro anche al di fuori della propria regione di residenza. Occorre inoltre essere sempre molto informati sui posti di lavoro disponibili; i sistemi di intermediazione domanda-offerta di lavoro sono numerosi: il sistema Cliclavoro realizzato dal Ministero del Lavoro ha il vantaggio di essere continuamente aggiornato dalle agenzie del lavoro registrate, che hanno l’obbligo di conferire i dati dei candidati a questo portale.

 

La vostra agenzia si adopera anche per costruire un ponte fra scuola e lavoro, in modo da favorire il collocamento degli studenti: quali sono le sfide che i giovani dovranno affrontare?

La sfida principale è l’agguerrita concorrenza dei paesi emergenti, i cui giovani sono molto motivati ad affermarsi nelle professioni più appetibili nei paesi più sviluppati. L’alternanza istruzione-formazione–lavoro è tesa non solo a dotare i giovani di quelle competenze “pratiche” che le imprese domandano, ma anche ad elevare la loro “maturità” media, perché alcuni comportamenti relazionali e organizzativi si apprendono solo lavorando.

 

Non crede che il graduale processo di femminilizzazione del mercato del lavoro necessiti di un rafforzamento delle politiche a sostegno delle famiglie e del lavoro delle donne?

Certamente, e anche Italia Lavoro fa la sua parte. Con riferimento alla realtà meridionale, il progetto Lavoro Femminile Mezzogiorno offre servizi di informazione e consulenza alle imprese e alle parti sociali, allo scopo di diffondere politiche di gestione del personale incentrate sulla conciliazione tra vita e professione, anche attraver­so una maggiore flessibilità degli orari di lavoro e politiche di welfare aziendale.

 

La crisi ha espulso dal mercato del lavoro anche molti over 50; se in qualche caso l’im­prenditoria si dimostra una strada percorribile per “ricollocarli”, la maggior parte di loro vive un vero e proprio dramma esistenziale: cosa si sente di suggerire loro?

Il problema di questi lavoratori è molto sentito. La riforma Fornero ha introdotto agevolazioni contributive per chi assume lavoratori e lavoratrici over 50 disoccupati da più di 12 mesi. Vi è poi il progetto del Ministero del lavoro “Active ageing”, che ha lo scopo di delineare una mappa dei principali interventi a favore dei lavoratori over 50 e di analizzare le azioni realizzate o progettate dai Servizi per il lavoro, pubblici e privati, a questi scopo. E Italia Lavoro sta per sperimentare un progetto per favorire la transizione dei lavoratori anziani verso la pensione con il contemporaneo ingresso in azienda di giovani assunti con contratto apprendistato.

 
IL LAVORO? CE LO INVENTIAMO
In tempi di crisi, c’è chi un lavoro se lo inventa. È il caso della famiglia Filardi che ha aperto la vineria “Il Torchio” (www. iltorchio33.it) a Milano. Un modo per battere la concorrenza vendendo vino sfuso. Il risparmio? Notevole. Ad esempio un Montepulciano doc spillato dai serbatoi costa 3,60 anziché 7 euro al litro. E se il cliente porta le sue bottiglie da casa, risparmia altri 40 centesimi e non accumula vetro. Tre giovani torinesi hanno dato vita a “I Cuochivolanti”(www.cuochivo­lanti.it), ovvero portano a domicilio menù stagionali, bio e a chilo­metro zero con speciali formule low cost. Il tutto si prenota comodamente via sms. C’è anche chi si è trasformato in PeW, ovvero in Personal event Writer (www.event-writer.it). Serena Colavita offre alla “persona comune” la possibilità di avvalersi di uno staff di professionisti che realizzano un ricordo speciale cucito su misura del “festeggiato”, per trasformare ogni evento (nozze, battesimo, ma anche meeting aziendali) in un evento da copertina.
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