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ISA GRASSANO - Giornalista ISA GRASSANO - Giornalista

«Ti va di prendere il largo?». «Cos’è, vuole sparire?». «Dove andiamo?». «A respirare un po’». Avete presente come inizia l’avventura del film “Quasi Amici”, con il ricco aristocratico paraplegico Philippe e il suo badante algerino Driss, ispirato a una storia vera? Oggi non è necessario essere miliardari per organizzare una vacanza felice se si è disabili, ma basta rivolgersi agli operatori turistici specializzati che sono “garanzia” di accessibilità in tutto il mondo. E sono sempre di più le associazioni, le agenzie, i network che si stanno attivando per viaggi ad hoc senza limitazioni e barriere. Di recente è stato costituito il tour operator Compagnia dei Viaggiatori (www.compagniadeiviaggiatori.it) con sede a Matera: tra i primi, in Italia, a dedicarsi esclusivamente al target dei disabili, che, soli o con accompagnatori, abbiano voglia di respirare l’essenza del viaggio in maniera completa.
Si avvale dell’expertise nonché della vicinanza umana legata a vicende personali, dei suoi ideatori e creatori. Africa (Botswana, Egitto, Kenya, Namibia, Sudafrica e Tanzania), Americhe (Canada e Perù), Asia (Cina e Israele). «Ogni destinazione è diversa – commenta il presidente Marco Nova – perché popolata da genti e culture differenti ma anche nell’approccio all’ospite-viaggiatore. Ci sono luoghi in cui tutto avviene naturalmente e dove l’accessibilità è la regola, come in Canada ad esempio. Altri invece, dove accessibilità significa aiuto umano, in cui le asperità della natura o le barriere architettoniche vengono superate grazie al supporto tangibile, all’esperienza e alla professionalità degli operatori locali». Sempre a Matera, l’associazione SassieMurgia (www.sassiemurgia.com) propone itinerari ad hoc per non udenti e non vedenti. «Per coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista in entrambi gli occhi – spiega Luca Petruzzellis, guida turistica che ha avuto l’idea – si scelgono percorsi tra i Sassi, patrimonio Unesco, in linea di massima pianeggianti e con pochi ostacoli. Con gli ipovedenti, facciamo anche percorsi più accidentati, purché siano assistiti da accompagnatore. Ovviamente privilegiamo l’approccio multisensoriale per meglio “percepire” i luoghi visitati. Per comprendere consistenza e differenze tra i diversi tipi di roccia calcarea il tatto, ad esempio, è uno strumento formidabile».
A Rieti è stato presentato il progetto “Cammino CON Francesco”, elaborato dalla cooperativa Loco Motiva (per info scrivere a coop.locomotiva@libero.it), il cui obiettivo è portare tutti sulle strade di San Francesco nella valle Santa. É prevista l’istituzione di uno sportello on-line di informazione e di un’agenzia socio-turistica che sia in grado di fornire servizi di turismo sociale, trasporto, ausili e mezzi per l’accessibilità, materiale informativo, guide multimediali e sensoriali, operatori specialistici. Cercano di esaudire i sogni di tutti, anche le tre amiche marchigiane, Stefania, Valeria e Paola, molto amanti di viaggi, che hanno dato vita a Strasbordo (www.strabordo.org), un’associazione senza fini di lucro,
con sede a Fabriano. Del resto già il nome è la sintesi di “straordinari a bordo di un sogno”, perché, come dicono le fondatrici, «ciascuno è unico, diverso e dunque straordinario, al di là delle sue maggiori o minori abilità». Tante le possibilità di fare turismo “speciale” anche all’estero. In Gran Bretagna i turisti disabili possono provare il brivido del volo, pilotare una barca a vela, scendere le rapide di un fiume o fare free-climbing. Grazie al progetto Discover accessible, adventurous Britain e a organizzazioni come il Trust Calvert (www.calvert-trust.org.uk ), che organizza viaggi avventura all’aria aperta in diverse località tra cui il famoso Lake District. In Francia, l’associazione En Passant par la montagne (www.montagne.org), propone addirittura programmi di arrampicata per giovani disabili mentali. L’importante è dare a tutti la possibilità di «prendere il largo e respirare un po’».

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