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Intervista a GIAN LUCA GALLETTI
Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Intervista a GIAN LUCA GALLETTI
Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
I beni culturali e architettonici rappresentano le nostre miniere, un attrattore turistico in grado di rilanciare il quadro economico nazionale, dalla straordinaria valenza economica, ad impatto zero sull’ambiente. Un turismo di qualità, che non apporta danni al territorio e costituisce una vera e propria risorsa per le popolazioni locali

 

Quali sono le principali politiche del suo Governo, per un ambiente ecocompatibile, attento al risparmio energetico, ai consumi e al riciclo?

Stiamo puntando le nostre risorse su una “crescita verde” del Paese, la vera leva in grado di portarci fuori da questa crisi. Il risparmio e l’efficienza energetica costituiscono due fattori fondamentali in questo piano di rilancio che, entro il 2030 avranno l’obiettivo di ridurre notevolmente la produzione di CO2 e incrementare le rinnovabili al 27% della produzione totale di energia, per un investimento di circa 13,5 miliardi e con conseguente rafforzamento della lotta alla disoccupazione.

 

Il semestre di presidenza UE è ormai alle porte: quali saranno gli obiettivi e le priorità?

Il semestre europeo a guida italiana costituisce un’ottima occasione per l’approfondimento di tutte le tematiche ambientali e la sensibilizzazione dei territori, un’occasione da non mancare. Tra le altre iniziative, stiamo anche lavorando ad un piano per ridurre le infrazioni Ue a carico dello Stato e delle Regioni. Inoltre, abbiamo organizzato a Milano un incontro, il 16 e il 17 luglio, con tutti i ministri dell’Ambiente e del Lavoro europei, con l’obiettivo di individuare gli strumenti per dare maggior occupazione non solo nell’ambito
dell’economia ambientale, ma in tutta l’industria europea. Vogliamo affermare il principio secondo cui l’ambiente è indispensabile non solo per salvare il pianeta, ma anche per la crescita economica.

Reati ambientali, rifiuti, ecomafie, Ilva sono solo alcuni esempi dei problemi italiani legati all’ambiente: la battaglia è difficile o impossibile?

Sicuramente è una battaglia difficile e lunga, che possiamo vincere attraverso un imponente coordinamento tra tutti gli apparati dello Stato e una normativa più efficace sia sotto il profilo della repressione, che della programmazione del territorio. In ogni caso, soltanto dalla collaborazione tra forze dell’ordine, magistratura, classe dirigente e imprenditoriale è possibile stanare il malaffare e combattere le ecomafie.

Ambiente, salute e lavoro sono ambiti strettamente correlati. Esistono politiche condivise, da lei e i suoi colleghi degli altri Ministeri, per un obiettivo comune?

Il piano di sviluppo che stiamo perseguendo riguarda tutte le forze di Governo. A dispetto della limitata considerazione attribuita in passato a questo Ministero, oggi all’ambiente viene riconosciuto il giusto ruolo, entrando di fatto nel merito della programmazione e della gestione della macchina pubblica.

Possediamo, come Paese, uno straordinario territorio. L’ambiente è un valore aggiunto dell’offerta complessiva dell’Italia, siamo un museo a cielo aperto. Come promuovere e salvaguardare questo patrimonio?

I beni culturali e architettonici rappresentano le nostre miniere, un attrattore turistico in grado di rilanciare il quadro economico nazionale, dalla straordinaria valenza economica, ad impatto zero sull’ambiente. Un turismo di qualità, che non apporta danni al territorio e costituisce una vera e propria risorsa per le popolazioni locali. Fare economia rispettando l’ambiente, dunque, non significa soltanto produzione di beni o servizi per l’ambiente stesso. Stiamo lavorando affinché questo concetto venga ampliato a tutta l’impresa, compresa quella culturale e turistica, inventando strumenti nuovi e premiando chi investe nel rispetto e nella tutela dell’ambiente.

Che importanza ha, a suo parere, il ruolo del volontariato in campo ambientale? Esistono luoghi di concertazione con le realtà del Terzo Settore?

Non riesco ad immaginare una società senza l’ausilio del volontariato, oggi presenti in ogni settore della vita quotidiana. Sarebbe un disastro. Nel caso dell’ambiente, stiamo sostenendo fermamente le azioni di volontariato, in particolare quello legato al tema dei rifiuti e la cura del territorio. Recentemente abbiamo lavorato a “Let’s clean up Europe”, la prima Giornata europea di volontariato ambientale, un evento finalizzato a dimostrare l’importanza della raccolta dei rifiuti e la conseguente riduzione dei consumi delle risorse.

 

Fare economia rispettando l’ambiente, dunque, non significa soltanto produzione di beni o servizi per l’ambiente stesso. Stiamo lavorando affinché questo concetto venga ampliato a tutta l’impresa, compresa quella culturale e turistica, inventando strumenti nuovi e premiando chi investe nel rispetto e nella tutela dell’ambiente
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