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ISA GRASSANO - Giornalista ISA GRASSANO - Giornalista

«Presto prendete dalla credenza dell’olio per ungerlo e un panno per strofinarlo e portate il mio ospite alle terme più vicine, perché so che è stanco». Così scriveva Apuleio, mentre gli antichi Romani furono gli artefici delle monumentali Thermae pubbliche. Si riunivano qui non solo per rilassarsi ma anche per discutere importanti questioni economiche e politiche. Ancora oggi, le terme sono l’occasione per una completa remise en forme. L’offerta è sempre più ampia, secondo un ventaglio di proposte legate sia al tipo di trattamento (dai più classici, agli orientali, ai massaggi a base di frutta o cioccolato) che all’unicità della location da cui viene offerto. Tra le regioni spicca l’Emilia Romagna, con 25 centri termali: dalle colline di Parma al mare di Rimini, ognuno con la sua specialità (www.emiliaromagnaterme.it). La più frequentata in Europa è Salsomaggiore. La cittadina, conosciuta come la “ville d’eau”, è in stile Liberty: vie raffinate, giardini curati, piazzette nascoste e palazzi eleganti, come Palazzo Berzieri. Un vero gioiello dell’Art Decò, tra marmi policromi e stucchi decorativi, dichiarato monumento nazionale. Al suo interno, il centro termale “Lorenzo Berzieri”, in onore del medico che, per primo, studiò le proprietà terapeutiche di quelle acque salsobromojodiche.
Da non perdere, anche le Terme della Salvarola (www.termesalvarola.it) sulle colline di Modena, tre scenografiche piscine di acqua termale, due camminamenti vascolari, idrogetti, cromoterapia. La specialità? La vinoterapia in sinergia con l’ossigeno molecolare e i trattamenti benessere a base di aceto balsamico tradizionale, ciliegie di Vignola, burro di karitè.
Merano (www.termemerano.it), invece, adagiata sulle sponde del torrente Passirio, raccoglie in sé tutta la ricchezza di contrasti che caratterizza l’Alto Adige. Nelle nuove Terme, un imponente cubo di vetro immerso fra alberi, palme e roseti, si può provare il bagno altoatesino nella lana di pecora, fibra tessile naturale calda al tatto, che agisce direttamente sulla pelle nuda senza aggiunta d’acqua, stimola la microcircolazione e attenua i dolori cronici. San Casciano dei Bagni è un altro “piccolo gioiello”, situato alle pendici del Monte Cetona. Qui il quadro è perfetto: tranquillità, privacy, natura incontaminata e il prestigio delle terme che nel Rinascimento ebbero la loro maggiore notorietà. Le acque dello stabilimento Fonteverde (www.fonteverdespa.com) sono solfate, calciche, fluorate, magnesiache e sgorgano in superficie ad una temperatura di 42° C. Ci si può immergere nelle numerose piscine, avendo di fronte il bellissimo panorama sulla vallata.
Spostandosi al Sud, la tappa d’obbligo è il centro benessere Acquaviva delle Terme Luigiane, in provincia di Cosenza (www.termeluigiane.it) con piscine idro-care ad acqua dolce con idromassaggi, percorsi Kneipp e fontane per il massaggio cervicale, l’area del thermarium con bagno turco. Il fiore all’occhiello sono i fanghi, con effetti riducenti, rassodanti e anticellulite per ritrovare la forma ideale.

 

TERME LIBERE
Chiare, fresche e dolci acque, ma soprattutto libere. In Toscana sono numerosi i ruscelli, le piccole pozze e le cascate di acqua termale, sparsi nella campagna o situati a pochi chilometri dai centri abitati, dove immergersi non costa nulla e si può ritrovare il benessere. Le più famose sono le cascate del mulino di Saturnia, nel comune di Manciano, poco fuori dall’abitato, vicino allo stabilimento termale. L’acqua sulfurea, alimentata dal torrente Gorello, scorre in piccoli bacini e si trasforma in una sorta di idromassaggio nella vasca più alta. Nel Lazio, ci sono le terme del Bullicame, in provincia di Viterbo, citate da Dante nella Divina Commedia. Le acque sgorgano al centro di una piccola collina di calcare. Sempre in zona, le terme del Bagnaccio con le piscine Carletti, dove è molto gradevole fare il bagno con l’acqua che rimane sempre calda. E sembra di stare sulla luna, a Ponte Bagni, in Sicilia, vicino le Terme Segestane di Castellammare del Golfo (Trapani). Colonne di vapore e il fango in ebollizione creano un paesaggio che evoca viaggi interplanetari.
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