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Intervista a UMBERTO LUCIA
Politecnico di Torino

“Oggi la scuola è intesa come l’istituzione sociale cui è demandata l’educazione dei giovani, ovvero la loro crescita come persone umane, finalizzata alla convivenza civile e realizzata con la formazione”.

Professor Lucia, oggi la scuola come viene concepita in Italia rispetto a 150 anni fa?

La scuola di 150 anni fa aveva come riferimento fondamentale la Legge 3725/1859, nota come Legge Casati, dal nome del Conte Gabrio Casati, allora Ministro della Pubblica Istruzione del Regno di Sardegna. Sanciva il diritto del cittadino di provvedere direttamente all’istruzione dei propri figli a mezzo del sistema scolastico statale o privato; introduceva l’obbligo dell’insegnamento religioso e affidava ai Comuni la gestione della scuola elementare. L’istruzione secondaria e quella universitaria erano di competenza statale. Oggi, invece, in base alla nuova impostazione introdotta con la Legge 30/2000, la scuola è intesa come l’istituzione sociale cui è demandata l’educazione dei giovani, ovvero la loro crescita come persone umane, finalizzata alla convivenza civile e realizzata con la formazione. Così le caratteristiche peculiari della scuola di oggi risultano: l’organizzazione sistematica di interventi finalizzati alla crescita delle capacità intellettuali della persona e la conseguente strutturazione dei processi di apprendimento; la sollecitazione a trasferire le conoscenze apprese a contesti differenti da quello scolastico; la constatazione che il ruolo della scuola contiene in sé il concetto di autonomia culturale. Ne deriva che i fondamenti del sistema scolastico sono diventati: l’autonomia; la diffusione dell’offerta formativa aperta a tutti; la chiarezza nella progettualità della trasmissione della cultura e dell’identità della comunità sociale; la progettualità nella crescita della persona umana; la programmazione curricolare; l’internazionalizzazione della cultura; la convivenza etnica; la produttività formativa.

Parliamo di innovazione e necessità formative

Nel contesto dell’autonomia, il rapporto tra scuola e contesto sociale ed economico in cui opera la scuola è centrale in quanto l’autonomia si pone come obiettivo la costituzione di un sistema formativo che sia in grado di affrontare e dirimere i problemi socioculturali e professionali che si generano dalla crescente complessità della vita di oggi. Ricordando che l’obiettivo della scuola è la crescita della persona, scuola e contesto rappresentano momenti complementari e per loro natura compatibili del percorso educativo. Per conseguire questo obiettivo occorre fornire modelli culturali aperti e dinamici, oltre a conoscenze che devono essere periodicamente aggiornate. Con questa autonomia di percorsi formativi post scolastici si potrà realizzare la sempre più necessaria formazione continua. Per poter assolvere a questo dovere istituzionale, però, la scuola deve sviluppare ricerca e “generare cultura” valorizzando i docenti, rimotivandoli sia economicamente sia socialmente, riconoscendo la loro funzione sociale e la stima per l’attività che svolgono.

A suo avviso quanto è importante la ricerca nella scuola?

Il riferimento è il Regolamento in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 febbraio 1999 artt. 6 e 11. La Ricerca dev’essere intesa come formazione alla ricerca, cioè indurre i discenti ad apprendere per scoperta, imparando ad osservare, interrogarsi, scoprire, ragionare, operare conseguentemente ricerca come atteggiamento e autoformazione costante. Quindi la ricerca nella scuola è ricerca pedagogica da parte dei docenti nell’ambito della propria attività, ma anche aggiornamento permanente del docente stesso. La ricerca dovrebbe essere anche intesa con il suo significato tradizionale: cercare di comprendere nuovi fenomeni e relazioni. In questo senso le scuole possono operare ricerca industriale con le aziende del territorio richiedendo il supporto di Dipartimenti universitari, diventando quindi il fulcro di un sistema di formazione e di trasferimento tecnologico.

Cosa ne pensa dell’integrazione interculturale: è indispensabile nella scuola di oggi?

La struttura sociale italiana, in questi anni, è caratterizzata dalla differenziazione etnica, che impone un adeguamento del sistema educativo anche in tal senso. Appare fondamentale il contributo che la scuola può fornire all’integrazione di persone che presentano differenti modelli sociali; infatti, la presenza di differenti etnie obbliga al confronto culturale sui valori etico-morali e sui modelli sociali. L’integrazione potrebbe aiutare a sviluppare il discorso sulla dignità umana di ogni persona, considerandola nella sua differente identità culturale, nel rispetto della sua storia, senza negare la propria, ma condividendo la stessa natura umana che lega ogni persona all’altra.

Cosa può fare la scuola per dare una risposta ai giovani che cercano se stessi?

Nell’attuale situazione socio-culturale ed economica la scuola dovrebbe: fornire gli strumenti culturali per rispettare le regole, intese come fondamento della convivenza civile e garanzia del diritto del più debole; indurre l’abitudine a ragionare ed elaborare (una diminuzione del carico di studio seguito da un approfondimento dello stesso porterebbe a studenti culturalmente più dinamici); creare una maggiore interazione con il contesto e le realtà universitarie. Credo fondamentale per chiunque si interessi di scuola, la riflessione sulla proposta di Riforma Boselli del 1909, purtroppo, mai diventata legge!

 
150 ANNI di storia della scuola (dal 1859 al 2010)  
>1859 Nel Regno di Sardegna viene introdotta la legge Casati, cheprevede un’istruzione elementare pubblica e obbligatoria di due anni apartire dal sesto anno di età. La sua graduale applicazione al territorionazionale si completerà soltanto nel 1870.

>1860
Viene emanato il primo regolamento che disciplina le condizioni
dell’edilizia scolastica.

>1875
Il ministro Ruggero Bonghi abolisce l’esame d’ammissione
all’Università e ammette ufficialmente l’iscrizione delle donne. Presso leFacoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze sono istituite le Scuole di Magistero,per preparare gli insegnanti nelle scuole secondarie.

>1877
Con la legge Coppino l’obbligo scolastico nella scuola elementare
viene esteso da due a tre anni. Sono aboliti i direttori spirituali nellescuole.

>1878
Viene emanata la prima legge di finanziamento per l’edilizia scolastica.


>1886
Per applicare la legge Coppino sull’istruzione obbligatoria, viene
emanata la prima legge di limitazione del lavoro minorile, che vieta l’impiegodi bambini sotto i 9 anni in alcune categorie lavorative diurne esotto i 12 nei lavori notturni.

>1888
Viene emanato il nuovo regolamento delle scuole elementari; il
programma è improntato al pensiero positivista e al metodo sperimentaledelle «lezioni di cose» del pedagogista Aristide Gabelli.

>1889
Viene emanato il primo regolamento per le scuole italiane all’estero,
in risposta alla massiccia emigrazione in corso nella seconda metà delsecolo.

>1904
Con la legge Orlando, l’obbligo scolastico elementare viene esteso
al dodicesimo anno di età. La legge introduce il concorso come sistema direclutamento della classe insegnante; prevede inoltreche lo Stato provvedaal pagamento degli stipendi per gli insegnanti.

>1907
Il socialista Leonida Bissolati propone con esito negativo la laicizzazione
della scuola elementare e l’abolizione dell’insegnamento religioso.

>1911
Con la legge Daneo-Credaro viene statalizzata la maggior parte
delle scuole elementari in Italia.

>1912
La riforma elettorale proposta da Giovanni Giolitti istituisce il suffragio
universale maschile. Il corpo elettorale italiano sale così a quasi 9milioni di elettori.

>1920
Benedetto Croce, ministro della Pubblica Istruzione, sopprime le
Scuole di Magistero.

>1923
Giovanni Gentile, ministro della Pubblica Istruzione nel governo
Mussolini, riforma la scuola e l’università italiana. Uno dei primi atti, iprogrammi elementari elaborati da Giuseppe Lombardo Radice. Nasconol’Istituto superiore di Magistero e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. ATorino viene avviato il progetto dell’Atlante linguistico italiano, presso lacattedra di Linguistica della Facoltà di Lettere.

>1926
Nascono le pagelle scolastiche.

>1928
Viene istituita la scuola di avviamento professionale, che sostituisce
i corsi postelementari.

>1929
Con i Patti Lateranensi, lo Stato italiano riconosce come «fondamento
e coronamento» dell’istruzione pubblica l’insegnamento della religionecattolica in tutti gli ordini e gradi di scuola. Il Ministero della PubblicaIstruzione diventa Ministero dell’Educazione Nazionale. Viene impostaall’intero territorio nazionale l’adozione del libro di testo unico di Stato perla scuola elementare.

>1933
Viene completata la statalizzazione delle scuole elementari.

>1937
Nel contesto dell’introduzione della cultura militare nella scuola
italiana, viene istituita la Gioventù Italiana del Littorio.

>1938
Nasce il testo unico per la Difesa della Razza nella scuola.

>1939
Il ministro Bottai presenta al Gran Consiglio del Fascismo la Carta
della scuola.

>1940
Unificando i corsi inferiori dei licei e degli istituti tecnici e magistrali,
Bottai crea la scuola media unica triennale. La biforcazione tra scuolamedia per chi continuerà gli studi e avviamenti professionali resterà invigore fino al 1962.

>1944
Il Ministero dell’Educazione Nazionale riprende il nome di Ministero
della Pubblica Istruzione.

>1945
Vengono aboliti il libro di testo unico per la scuola elementare e le
norme emanate tra il 1935 e il 1943.

>1946
Nel referendum istituzionale del 2 giugno prevale la scelta repubblicana.
Si tengono le prime elezioni a suffragio universale maschile e femminile.Viene eletta l’Assemblea Costituente che dovrà redigere la nuovaCostituzione.

>1947
Nascono le scuole popolari contro l’analfabetismo; una commissione
nazionale di inchiesta effettua una valutazione dello stato della scuolanell’Italia repubblicana.

>1948
Il 1° gennaio dell’anno entra in vigore la Costituzione della Repubblica.
La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almenootto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi dimezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblicarende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie edaltre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. (CostituzioneItaliana, Articolo 34.)

>1955
Vengono varati i nuovi programmi per le scuole elementari.


>1959
Il ministro Moro vara il Piano decennale per la scuola, inteso a sviluppare
nella prassi didattica i metodi della programmazione.

>1962
Nasce la scuola media unica obbligatoria e gratuita, il cui definitivo
assestamento avverrà nel 1977.

>1964
Vengono introdotti i libri di testo gratuiti nella scuola elementare.
cattedra di Linguistica della Facoltà di Lettere.

>1926
Nascono le pagelle scolastiche.

>1928
Viene istituita la scuola di avviamento professionale, che sostituisce
i corsi postelementari.

>1929
Con i Patti Lateranensi, lo Stato italiano riconosce come «fondamento
e coronamento» dell’istruzione pubblica l’insegnamento della religione
cattolica in tutti gli ordini e gradi di scuola. Il Ministero della Pubblica
Istruzione diventa Ministero dell’Educazione Nazionale. Viene imposta
all’intero territorio nazionale l’adozione del libro di testo unico di Stato per
la scuola elementare.

>1933
Viene completata la statalizzazione delle scuole elementari.

>1937
Nel contesto dell’introduzione della cultura militare nella scuola
italiana, viene istituita la Gioventù Italiana del Littorio.

>1938
Nasce il testo unico per la Difesa della Razza nella scuola.

>1939
Il ministro Bottai presenta al Gran Consiglio del Fascismo la Carta
della scuola.

>1940
Unificando i corsi inferiori dei licei e degli istituti tecnici e magistrali,
Bottai crea la scuola media unica triennale. La biforcazione tra scuola
media per chi continuerà gli studi e avviamenti professionali resterà in
vigore fino al 1962.

>1944
Il Ministero dell’Educazione Nazionale riprende il nome di Ministero
della Pubblica Istruzione.

>1945
Vengono aboliti il libro di testo unico per la scuola elementare e le
norme emanate tra il 1935 e il 1943.

>1946
Nel referendum istituzionale del 2 giugno prevale la scelta repubblicana.
Si tengono le prime elezioni a suffragio universale maschile e femminile.
Viene eletta l’Assemblea Costituente che dovrà redigere la nuova
Costituzione.

>1947
Nascono le scuole popolari contro l’analfabetismo; una commissione
nazionale di inchiesta effettua una valutazione dello stato della scuola
nell’Italia repubblicana.

>1948
Il 1° gennaio dell’anno entra in vigore la Costituzione della Repubblica.
La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno
otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di
mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica
rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed
altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. (Costituzione
Italiana, Articolo 34.)

>1955
Vengono varati i nuovi programmi per le scuole elementari.

>1959
Il ministro Moro vara il Piano decennale per la scuola, inteso a sviluppare
nella prassi didattica i metodi della programmazione.
>1962 Nasce la scuola media unica obbligatoria e gratuita, il cui definitivo
assestamento avverrà nel 1977.

>1964
Vengono introdotti i libri di testo gratuiti nella scuola elementare.

>1968
Nasce la scuola materna statale. (In un progetto del Ministero
della difesa americano viene creata la rete Arpanet. Il suo sviluppo in
ambito universitario porterà alla nascita di Internet.)

>1969
Con la liberalizzazione dei piani di studio universitari, diventa
possibile accedere a tutte le Facoltà da qualsiasi corso di scuola secondaria
di durata quinquennale. La durata degli istituti professionali viene
portata a cinque anni. Viene realizzato il primo scambio di dati a distanza
tra due computer attraverso un collegamento che costituirà l’attuale
World Wide Web.

>1971
Si introduce il tempo pieno nella scuola elementare.

>1973
Con la firma del contratto nazionale dei metalmeccanici, entrano
nel sistema scolastico le 150 ore.

>1974
La risposta legislativa al movimento studentesco si traduce nel
Testo unico delle leggi sulla scuola, i cosiddetti “decreti delegati” riguardanti
la ricerca educativa e didattica, l’istituzione e il riordinamento degli
organi collegiali. Per la prima volta prende parte alla vita della scuola una
rappresentanza dei genitori e degli studenti.

>1977
Con l’istituzione degli insegnanti di sostegno, viene potenziato il
processo di integrazione scolastica dei disabili avviato nel 1971.

>1979
Vengono introdotti i nuovi programmi per la scuola media.

>1985
Vengono introdotti i nuovi programmi per la scuola elementare.
Con la ratifica del nuovo Concordato tra Stato e Chiesa cattolica, l’insegnamento
della religione cattolica è considerato opzionale e le scuole
private vengono parificate a quelle pubbliche.

>1989
Al Cern di Ginevra nasce la rete Internet.

>1990
Viene varata la riforma della scuola elementare, con l’istituzione
dei moduli e dei team dei docenti.

>1992
I capi di Stato e di governo di dodici Paesi europei firmano a Maastricht
il trattato di istituzione dell’Unione Europea. Nei licei e in parte
degli istituti tecnici vengono avviate le sperimentazioni dei Programmi
Brocca; con il Progetto ’92 viene riorganizzata l’istruzione professionale. È
garantito il diritto all’educazione e all’istruzione della persona handicappata
nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie. (Legge
104 del 5 febbraio 1992, art 12 [Diritto all’educazione e all’istruzione]
comma 2).

>1997
Con la legge quadro in materia di riordino dei cicli di istruzione,
il ministro Berlinguer riforma la suddivisione delle scuole elementari,
medie e superiori sostituendole con una struttura basata su sette anni
di ciclo primario e cinque di ciclo secondario. Viene riformato l’esame di
Stato.

>1998
Attivazione dei corsi di laurea in Scienze della formazione. Viene
promulgato lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria.

>1999
Vengono introdotte nuove norme sull’obbligo scolastico a 15 anni;
l’obbligo formativo è portato a 18 anni.

>2000
Nell’ambito della riforma Berlinguer della scuola, viene presentato
il Progetto Lingue 2000. Si introduce per la prima volta nella scuola
italiana il Portfolio delle competenze, che documenta le esperienze non
solo scolastiche con cui lo studente acquisisce le proprie abilità.

>2001
L’Unione Europea promuove l’Anno Europeo delle Lingue. Tra gli
obiettivi promossi nei sistemi scolastici dei Paesi membri, viene affermata
come prioritaria l’acquisizione/apprendimento di almeno due lingue comunitarie
oltre alla lingua madre. Con la riforma del Titolo V della Costituzione
della Repubblica italiana, viene modificata la ripartizione dei poteri
di Stato, Regioni ed Enti Locali. Il trasferimento di funzioni disciplina le
precedenti norme sull’autonomia scolastica, introdotte a partire dal 1997.

>2003
Il ministro Moratti abolisce l’esame al quinto anno della scuola
primaria e introduce l’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria
di primo grado. Nelle scuole professionali viene introdotta l’alternanza
scuola-lavoro.

>2004
Nasce il progetto PISA (Programme for International Student Assessment),
organizzato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e
lo Sviluppo Economico), che intende accertare le competenze degli alunni
scolarizzati nelle aree della comprensione della lettura, della matematica
e delle scienze.

>2006
L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è
finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola
secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno
triennale entro il diciottesimo anno di età. L’età per l’accesso al lavoro è
conseguentemente elevata da quindici a sedici anni. (Legge 296 del 27
dicembre 2006. Articolo 1, comma 622.)

>2007
Vengono pubblicate le Indicazioni per il curricolo per la scuola
dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione.

>2008
Il ministro Gelmini riforma il sistema dei licei, modificando il liceo
scientifico (che ora prevede anche un indirizzo tecnologico) e il liceo artistico
e introducendo i licei delle scienze umane e musicale e coreutico.
Vengono riformati gli istituti tecnici e ridotto il numero degli indirizzi e
sperimentazioni nella scuola secondaria. Si reintroduce la valutazione in
decimi e il voto in condotta ritorna a fare media per concorrere al voto
finale.

>2010
Vengono emanate le nuove Indicazioni Nazionali per i tre ordini
di scuola secondaria (licei, istituti tecnici e professionali). Con il Decreto
n. 9 del 27 gennaio 2010 del MIUR viene istituito il “nuovo modello di certificato
dei saperi e delle competenze di base acquisite nell’assolvimento
dell’obbligo di istruzione” in linea con le indicazioni europee.
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